Autrice: Elena Evangelista
Viviamo in un’epoca in cui il cambiamento è sempre più rapido e questo tocca non solo le singole persone, ma anche le aziende e le PMI, le quali devono costantemente adattarsi e rinnovarsi.
Il cambiamento può essere una richiesta che viene dall’esterno o partire dalla volontà dei manager e degli imprenditori per migliorare le performance aziendali o risolvere problemi specifici. Spesso, però, può essere difficoltoso cercare di fare tutto da soli internamente, perché è normale che ai membri dell’organizzazione sfuggano soluzioni o aree di miglioramento, in quanto troppo impegnati a gestire il quotidiano per avere una visione d’insieme. A maggior ragione se l’azienda ha una struttura organizzativa limitata o poche risorse.
Ecco allora che, in questi casi, può entrare in gioco la consulenza di direzione, chiedendo aiuto a qualcuno di esterno all’azienda per essere accompagnato nel percorso di cambiamento che si vuole avere.
Una premessa, però: il consulente non è un prestigiatore, si tratta di un esperto che può aiutare a identificare errore e suggerire i miglioramenti da apportare.
La consulenza non è affatto qualcosa di banale, tanto che, per entrare in un po’ di tecnicismo, è regolata dalla norma europea EN 16114 in cui sono presenti le linee guida per l’erogazione efficace dei servizi di consulenza di management. Il consulente, quindi, sa con precisione quali sono i suoi compiti, dato che la norma offre suggerimenti in merito a questioni legali, etiche, alla relazione con i clienti, alla pianificazione e a tutto ciò che può essere utile.
Perché chiedere una consulenza?
I vantaggi sono numerosi. In primis, c’è l’esperienza: il consulente è un esperto del settore grazie ai suoi studi sulla gestione d’impresa, sul management o sull’economia aziendale, ma soprattutto grazie alla sperimentazione sul campo in diverse aziende.
Maggiori sono le esperienze maturate, migliore sarà la capacità di sviluppare strategie personalizzate per suggerire soluzioni efficaci alle PMI.
Non è tutto, un esperto può notare il quadro completo da un prospettiva esterna e d’insieme, valutandolo in modo obiettivo. Inoltre, il consulente ha grandi capacità di analisi della situazione aziendale e capacità di problem solving riuscendo a identificare le cause profonde dei problemi e a suggerire soluzioni efficaci.
Se pensi che la tua azienda abbia bisogno di smantellare le vecchie abitudini per non rimanere sempre statica o vuoi supporto tecnico per ottimizzare l’organizzazione interna e potenziare le performance, la consulenza di direzione è ciò che ti serve!
Cosa può fare per te un consulente?
La sua assistenza può essere di vario tipo a seconda delle necessità, può quindi essere molto generale o più specifica.
– Può aiutarti a definire gli obiettivi di cambiamento per la tua azienda e a sviluppare una visione chiara del futuro.
– Stabiliti gli obiettivi, sviluppa il piano d’azione concreto per il loro raggiungimento, in cui sono presenti le attività da svolgere, le risorse necessarie e le tempistiche.
– Il monitoraggio del processo di cambiamento è un altro supporto che può offrire il consulente, grazie al quale è in grado di adattare il piano in base ai risultati ottenuti. Per tenere traccia dell’andamento, utilizza KPI strategici in modo da misurare le prestazioni del business.
Il consulente può aiutarti anche in questioni specifiche come l’analisi di dati, il benchmarking, l’identificazione delle best practice, la definizione di processi e procedure, la formazione del personale e il reclutamento di nuove professionalità. Ma puoi ingaggiarlo anche per superare o prevenire crisi aziendali attraverso un’ottimizzazione delle performance.
La vera sfida, a questo punto, è mettere davvero in atto le soluzioni proposte dal consulente, abbandonando le vecchie abitudini e accettando il cambiamento come un’opportunità per crescere e migliorare.
Ricorda: consulente e coach sono cose diverse
Il consulente, come abbiamo detto, non è un prestigiatore, ma neanche un coach.
Il coach è la figura che aiuta a ottenere consapevolezza, fiducia, autonomia e responsabilità. È più un motivatore che cerca di scoprire e sviluppare le potenzialità del suo cliente, fornendogli gli strumenti necessari per arrivare dove vuole. Inoltre, spesso non ha nessuna competenza aziendale specifica.
Il consulente di direzione è un esperto del settore, ha competenze specifiche e il suo compito è quello di dire al cliente come intervenire per migliorare la situazione dell’azienda, tramite la sua conoscenza e l’esperienza acquisita.
Il consulente non è neanche un temporary manager
Come abbiamo illustrato, il consulente assiste l’imprenditore-cliente durante un percorso di cambiamento o la gestione della sua azienda.
Il tuo obiettivo, però, è raggiungere un obiettivo preciso o avere una gestione in outsourcing di un progetto?
Il temporary manager allora può essere la figura più adatta: il suo compito è potenziare le competenze manageriali già presenti nell’azienda, risolvere momenti critici o svolgere progetti importanti che però richiedono risorse che non sono presenti nell’azienda. Può aiutarti a velocizzare e realizzare più velocemente i tuoi progetti.
Come ottenere il massimo beneficio dalla consulenza? Un suggerimento
La consulenza di direzione è molto vantaggiosa, ma puoi renderla ancora più efficace facendo un piccolo esercizio: l’autovalutazione.
Autovalutazione sulla gestione aziendale e sul cambiamento può aiutarti a comprendere la situazione e a lavorare in sinergia con il tuo consulente. Infatti, come leader, conoscere le tue abitudini, ma soprattutto i tuoi limiti e le debolezze dell’azienda, ti può aiutare a individuare le aree di miglioramento e a essere più disponibile ad accettare l’aiuto del consulente, collaborando insieme a lui.
Unendo l’autovalutazione alla consulenza, migliorare le tue competenze di gestione e di leadership e migliorare la tua organizzazione interna. Se attuerete questo suggerimento, il processo continuo di collaborazione vi permetterà di acquisire maggiore consapevolezza delle tue azioni.