Autrice Paola Danese
Guarda il video – Sfruttare il feedback per un team più forte
Impara dalle regole (senza regole) di Netflix
Uno strumento strategico per costruire una cultura aziendale sincera e orientata alla responsabilità è la gestione del feedback. In molte organizzazioni, il feedback è una pratica comune, ma la modalità con cui viene gestito può fare la differenza tra risentimento e miglioramento. Prendendo spunto da “L’unica regola è che non ci sono regole: Netflix e la cultura della reinvenzione” scritto a quattro mani dal fondatore di Netflix e dal suo consulente, esploreremo il modello di feedback radicale adottato da Netflix e vedremo quali sono i tratti salienti e replicabili.
La Cultura di Netflix: Una Spinta per l’Innovazione
Reed Hastings, il fondatore di Netflix, si è trovato come la maggior parte dei gestori di uomini, a scegliere tra il voltarsi dall’altra parte sperando nella capacità del collaboratore di migliorare in autonomia, e la difficoltà di utilizzare il confronto sul risultato ottenuto come punto di partenza per un ragionamento sul miglioramento e sull’allineamento alle politiche aziendali.
Lavorare con una molteplicità di persone tutti i giorni significa interfacciarsi con sensibilità diverse, con capacità di ascolto e di messa in discussione alle volte molto basse: la difficoltà di far percepire l’altro come “sbagliato” è tanto più forte quanto più ci sentiamo dalla parte della ragione. In questo Brecht aveva trovato una sua personalissima soluzione (“Ci mettemmo dalla parte del torto perché dall’altra non c’era più posto”) che è sempre un buon mantra da ripetersi quando ragioniamo su come correggere qualcuno.
Qui c’è il primo elemento sfidante: il feedback è forte e vero solo nella misura in cui è reciproco, a tutti i livelli e davvero supportato dalla volontà di migliorare se stessi e di conseguenza l’ambiente nel quale ci muoviamo.
Netflix ha rivoluzionato non solo il mondo dello streaming, ma anche il modo di pensare al feedback come leva di crescita continua. Per Reed Hastings il feedback aperto e sincero promuove un ambiente di trasparenza radicale e responsabilità condivisa.
“[…] una cultura che attribuiva più valore alle persone che alle procedure, enfatizzava l’innovazione piuttosto che l’efficienza e applicava pochissimi controlli. La nostra cultura, che si prefissava di ottenere le massime prestazioni attraverso la densità di talento e di fornire ai dipendenti contesto invece di controllo, ci ha consentito di continuare a crescere e cambiare mentre il mondo e le esigenze dei nostri abbonati si trasformavano intorno a noi. Netflix è diversa. È una cultura in cui la regola è la mancanza di regole.”
– Reed Hastings
Sphera Group: Rafforzare il feedback come strumento di leadership e di crescita
Se tra le tre caratteristiche della leadership c’è il coraggio, allora è proprio il coraggio che dobbiamo mettere in campo quando ci sottoponiamo in primis a un feedback: dimostrare di saper incassare dei colpi ben assestati e dove fanno più male rafforza l’autorevolezza di chi guida un gruppo di lavoro perché nella misura in cui so accogliere le critiche e correggermi, rappresento plasticamente che chiedo agli altri ciò che voglio prima di tutto da me stesso; che credo così tanto nella possibilità di migliorare osservandomi attraverso gli occhi degli altri da voler mettere me stesso in prima linea.
Le invidie e le antipatie che spesso serpeggiano in molte aziende italiane, in cui il rapporto personale prevale frequentemente su quello professionale rende l’implementazione della cultura del feedback molto sfidante.
Alcune regole allora sono necessarie:
– Partire dai punti positivi: quando ci apprestiamo a correggere qualcuno dobbiamo dimostrare che siamo consapevoli di quanto l’operato del nostro interlocutore sia complessivamente di valore e che ciò che stiamo correggendo è un tassello per consentire un ulteriore passo in avanti non una bocciatura tout court;
– Sessioni di feedback regolari e mirate: istituzionalizzare dei momenti dedicati alla valutazione della performance e definire una cadenza regolare di questi momenti crea una cultura in cui la critica costruttiva non solo è accettata ma incoraggiata;
– Formazione sul tema ed esercitazioni pratiche: nella consapevolezza di quanto questa pratica sia difficile diventa importante, perché possa essere anche efficace, formare i collaboratori a dare e ricevere feedback. Va seguita una modalità definita e strutturata:
- AIM to ASSIST (mirare ad aiutare);
- ACTIONABLE (verificare che sia attuabile);
- APPRECIATE (mostrare apprezzamento);
- ACCEPT or DISCARD (accettare o respingere).
- – Feedback su tutti i livelli: come illustravamo prima, l’approccio “siamo tutti in gioco” rende in maniera molto reale la potenza di fuoco dello strumento; la richiesta di feedback ha una verticalità a doppio senso: sia dal basso verso l’alto che viceversa, e diventa, nell’operatività, circolare;
– Senso di gratitudine: dopo una prima fase di introversione e difesa, l’obiettivo è quello di riuscire ad apprezzare sinceramente il riscontro dato dal collega e rispondere con gratitudine. Mostrare che apprezziamo l’apporto del nostro interlocutore, permette di creare un ambiente sicuro, dove tutti si sentono coinvolti e dove la responsabilità del miglioramento del gruppo di lavoro è condivisa.
Obiettivo:
Per riuscire a creare un ambiente ad alta densità di talento è essenziale che ognuno sia in grado di mettersi in discussione e di trattare tutti con rispetto e con attenzione. Senza attenzione, senza allineamento alle direttive, senza una focalizzazione condivisa sugli obiettivi è difficile che il feedback possa produrre valore perché rischia di diventare uno stimolo estemporaneo per una correzione su parametri individuali.
Haku Communication: Feedback creativo per una comunicazione senza confini
Con l’introduzione nel mondo della comunicazione degli strumenti digitali, tante logiche sono cambiate: non è stato un cambiamento recepito velocemente, ma è stato progressivo e inevitabile. La possibilità data dal digitale di tracciare la provenienza del pubblico, la sua identificazione, le sue abitudini e, un po’ alla volta, di conoscerne il modo di pensare grazie alla crescita dei sistemi legati ai big data ha imposto alla comunicazione la necessità di lavorare con una connessione strettamente legata al ROI (al ritorno sull’investimento). La pubblicità, il comunicare verso l’esterno non era più “un male necessario” o una spesa definita sul budget disponibile, ma diventava una spesa legata alle classiche logiche degli investimenti: spendo x, deve tornarmi y.
Il feedback nella comunicazione sono i flussi di dati: la campagna che ho impostato funziona? Raggiunge il pubblico che ho in mente? Riesce a performare su quel pubblico? Genera interazioni? Quali sono i contenuti di maggiore interesse? A cosa risponde meglio il mio target? Quale canale posso utilizzare per veicolare messaggi differenti?
Nel mondo della comunicazione e del marketing, il feedback dato dai numeri ha incoraggiato l’innovazione, rompendo schemi obsoleti e alimentando una produttiva espressione delle idee.
Obiettivo:
Creare dei parametri legati agli obiettivi che vogliamo perseguire, al budget disponibile per raggiungerli, e definire una strategia che miri ad un ROI auspicabile.
Extima Consulting: Feedback come strumento di trasparenza e responsabilità
Il controllo di gestione è uno strumento di feedback importante e necessario quando la complessità rischia di far perdere di vista la destinazione delle risorse e i risultati economici che questi producono.
Un partner che supporti l’imprenditore nella pianificazione fiscale può davvero oggi fare la differenza sulla possibilità di avere più risorse economiche a disposizione in ottica di investimento.
La consapevolezza che i numeri della gestione crea sul team è uno strumento di responsabilizzazione rispetto ai risultati attesi e agli scostamenti che va a supportare i manager e l’imprenditore nell’utilizzo di elementi razionali per valutare performance e risultati.