di Ulrich Zanconato Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Ulrich Andreas Zanconato.
Questo è il messaggio della puntata “Ricchi e Poveri” della trasmissione Presa Diretta andata in onda su Rai Tre lo scorso lunedì 2 settembre. A meno che, ovviamente, che i poveri non si battano per la tassa patrimoniale, l’apparente soluzione di tutti i mali.
Peccato però che si sia persa un’occasione: i giornalisti di Presa Diretta avrebbero avuto la possibilità di comunicare un messaggio diverso, positivo e di speranza per i tanti giovani italiani che faticano a ottenere un’educazione di qualità prima e un buon lavoro poi.
Io sono lo studente che è stato intervistato di fronte alla London School of Economics e che, grazie al sapiente lavoro dei tecnici di Presa Diretta, appare come il rampollo di super ricchi in grado di finanziare studi costosissimi e una lussuosa vita londinese, per diverse migliaia di sterline al mese, al proprio figlio. La realtà però è un’altra. Non sono, ahimè, figlio di ricchi o super ricchi. Come avevo raccontato alla giornalista Elena Stramentinoli, gli studi legali inglesi pagano la retta agli studenti che inizieranno poi a lavorare per loro. E danno loro anche qualcosa in più per finanziare la costosa vita londinese (dove me la cavo comunque con circa 800 sterline al mese, non le migliaia di cui si parla nella trasmissione). Avevo inoltre raccontato che lavoro parallelamente ai miei studi, così come ho lavorato prima di laurearmi a ventiquattro anni in giurisprudenza a Monaco di Baviera. Cosa che mi ha permesso di accumulare esperienza lavorativa e mettere da parte dei soldi.
Sono stato anche aiutato dai miei genitori, è vero. Ma è una colpa essere aiutato da genitori che, loro sì senza alcun aiuto, hanno iniziato come me la carriera all’estero e sono poi tornati in Italia a lavorare in primis per pagare le tasse, e con quello che avanza vivere e mettere da parte qualcosa per i figli?
La mia esperienza non ha però suscitato l’interesse dei giornalisti di Presa Diretta. Non era infatti funzionale al lavaggio del cervello in favore della tassa patrimoniale che intendevano perpetrare ai danni del pubblico di Rai Tre.
Scopo di cui ero peraltro all’oscuro. Quando sono stato contattato per l’intervista mi era stato raccontato che Presa Diretta stava preparando una trasmissione sui giovani italiani che studiano all’estero e cercano opportunità per un futuro migliore. Ero quindi felice di mostrare ai miei coetanei italiani che esiste la possibilità di avere un’educazione di qualità anche quando non si hanno genitori super ricchi.
La maggior parte dei giovani italiani, fra cui molti miei amici, va all’estero per fuggire un Paese dove la libertà economica è bassissima (l’Italia si classifica all’ottantatreesimo posto nell’Index of Economic Freedom, appena dietro all’Arabia Saudita e ad anni luce da Germania e Gran Bretagna). Senza libertà economica la mobilità sociale non può esistere, a tutto vantaggio di chi già occupa i piani alti o comunque posizioni garantite, come i dipendenti pubblici con il loro posto fisso. Non stupisce quindi che la televisione pubblica voglia trasmettere un messaggio a favore di più tasse, in modo che lo Stato abbia più risorse da distribuire ai suoi dipendenti e alla miriade di banchieri e imprenditori che, anziché operare in un mercato libero, preferiscono ripararsi dalla concorrenza e vivere di favori reciprochi scambiati con la classe politica.
Mi ero illuso di poter raccontare una storia diversa, e invece i giornalisti di Presa Diretta mi hanno utilizzato per il loro scopo. A tutti i miei coetanei italiani in cerca di un futuro migliore, dove contano solo i loro meriti, consiglio di non demoralizzarsi: non ascoltate chi attraverso le tasse già sottrae ai nostri genitori più del 50% del loro reddito, non ascoltate chi attraverso una miriade di leggi ci ha privato della nostra libertà, ma cogliete le opportunità offerte dal mondo globale e lavorate per un futuro migliore.
Tratto da http://www.leoniblog.it/