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Il management è l’arte di prendere decisioni sulla base di informazioni insufficienti. (Roy Rowan)

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Il management è l’arte di
prendere decisioni
sulla base di informazioni
insufficienti. (Roy Rowan)

Guida al successo personale e aziendale: i principi di José Murinho.

di Michele Natali

 

Nel nostro lavoro di consulenti numerose volte ci capita di introdurre in azienda metodi e modalità operative nella gestione delle risorse umane, mutuate da organizzazioni multinazionali. 

Altre volte, però, capita anche che ad ispirarci siano alcuni dei criteri di gestione assimilati dal mondo sportivo.

Di seguito quindi vado a descrivere 8 punti che hanno tracciato e continuano a tracciare il successo di quello che è considerato uno dei più grandi allenatori di calcio viventi: Josè Murinho.

  • La vera motivazione è interna: solo tu puoi motivare te stesso.

Ogni persona sa molto bene che la motivazione proviene dall’interno. Nessuno può motivare gli altri. Una motivazione esterna (il classico bastone/carota) serve a poco, se non per la routine, la noia.
Quello che conta è motivare sé stessi attraverso i propri valori, la propria vocazione e volontà.
Ma che cosa può realmente motivare una persona dall’interno?
Tre stimoli: essere padroni del proprio destino, ottenere il controllo di quello che si fa e perseguire un obiettivo.

Tom Peters afferma “Odio la parola motivazione. La Odio perché l’idea che sia io a motivarla è la più assurda e arrogante…Lei è l’unico che può motivare sé stesso. Quello che io (come Capo) posso fare è farle capire in cosa consiste l’eccellenza”. Per motivarti chiediti qual è il tuo stimolo più potente, e risponditi con l’AZIONE. Questo stimolo dev’essere la guida della tua crescita personale e professionale, affinché tu creda in te stesso e sia veramente felice.

  • Devi essere orientato ai risultati.

L’essere umano ha bisogno di proiettarsi nel futuro che desidera per ottenere quello che si propone. Ciò che lo mette in moto è la sua mission, la sua sfida. E nonostante questo di solito evitiamo di raggiungere gli obiettivi prefissati perché generano in noi noia ed in molte occasioni ansia.
Soltanto quando un obiettivo ambizioso lo consideriamo allo stesso tempo realistico e quando quell’obiettivo ci emoziona a tal punto di elevare le nostre capacità, possiamo vivere la vita che meritiamo. CHIEDITI: quali mete hai stabilito? Trasforma questi obiettivi astratti in punti d’arrivo, misurabili, raggiungibili, stimolanti, temporali e specifici. E definisci traguardi mensili, il più concreti possibile, per raggiungerli. Il successo dev’essere definito punto per punto: NON SI IMPROVVISA NIENTE.

  • Unificare criteri, montare assieme i pezzi e fare squadra.

Nella stragrande maggioranza dei casi, i gruppi umani non generano sinergie e perciò non trionfano. Solo in sporadiche occasioni nascono gruppi umani che generano un alto rendimento e diventano vere squadre.

Creare squadre di successo è veramente una capacità straordinaria. Ma le squadre non si IMPROVVISANO. Bisogna assemblare bene i pezzi, fare una diagnosi di come stanno le cose e come dovrebbero essere, avere una visione del futuro condivisa per remare tutti nella stessa direzione e compiere un processo efficace di analisi delle opportunità, delle decisioni e della loro esecuzione. È inoltre necessario un alto livello di fiducia reciproca e di impegno nel progetto: un processo di apprendimento, dinamismo e miglioramento costante. CHIEDITI: con che squadra stai interagendo? E agisci di conseguenza. Contro la paura, la solitudine, il rischio, il fallimento, abbi fiducia nella squadra.

  • Dare risposte sorprendenti: dire quello che si pensa.

Abbiamo imparato che la “buona educazione” consiste nel dire agli altri quello che vogliono sentirsi dire, anche se non è la verità, anche se non li aiuta affatto, anche se impedisce loro di progredire.
Un pessimo favore: più ci alleggeriamo la coscienza, più i risultati saranno scarsi. Questa forma di ipocrisia è una mancanza di etica di sommo grado.
E con la nostra ipocrisia non soltanto non apportiamo niente all’altra persona, ma possiamo perfino indirizzarla verso il cammino sbagliato. Il mondo appartiene agli onesti che dicono quello che pensano. CHIEDITI: cos’è meglio, fare bella figura o essere onesto con te stesso e gli altri? Da’ valore alle tue risposte offrendo il tuo punto di vista senza ferire gli altri e da’ risposte sorprendenti, profonde e di valore.

  • Iniziativa totale: sii proattivo.

Stephen Covey, uno dei grandi maestri dello sviluppo personale, ci ha insegnato che esistono due sfere nella nostra vita: la sfera della preoccupazione, costituita da tutte le cose che dovrebbero essere cambiate ma che non è in nostro potere cambiare, e la nostra sfera di influenza, composta da tutti gli ambiti in cui davvero possiamo fare la differenza. Le persone reattive sono ossessionate dalla loro sfera di preoccupazione, sentono di “non riuscire” e si dimostrano impotenti. La loro vita trascorre tra mugugni e lamenti. Le persone proattive, con spirito di iniziativa, si concentrano invece su tutto ciò in cui possono influire, sia esso piccolo o grande e agiscono di conseguenza. La loro vita è apporto miglioramento avventura. CHIEDITI: come segni il cammino? Controlla il tuo destino, metti l’AZIONE nelle tue intenzioni altrimenti altre persone lo segneranno al tuo posto. Assumi l’iniziativa e siediti al posto del pilota.

  • Nuotare tra i pescecani: modifica la tua condotta per adattarti

Nella società in cui viviamo ci sono persone buone, persone egoiste che ricercano esclusivamente il loro interesse spicciolo, persone invidiose, persone dannose e negative. Che fare a questo riguardo? Utilizzare intelligenza emotiva, la capacità di gestire le nostre emozioni e quelle degli altri. Sviluppare fiducia in sé stessi e serenità. Ama quindi quelli che ti vogliono bene. E dimentica quelli che non te ne vogliono. CHIEDITI: come farsi rispettare? Partendo dal proprio giudizio, vivendo la via che vuoi e non quella che vogliono importi. Avvicinandoti alle persone di valore ed evitando quelle negative.

  • Umanità con i collaboratori: ricorda che sei mortale.

Una caratteristica dei grandi leader è che i loro collaboratori dicono meraviglie sul loro conto. E questo perché con profondo rispetto, anche se a volte con durezza, li fanno crescere. Questo sviluppo, che difficilmente una persona da sola può raggiungere e che si ottiene quando un altro crede in te più di quanto non ci creda tu stesso, è uno dei regali di maggior valore che qualcuno possa farti. Non siamo solo degli esseri razionali, siamo anche in grande misura emotivi e viscerali. E non ci dimentichiamo il modo in cui gli altri ci fanno sentire. Perciò tratta gli altri con rispetto, ascoltali con attenzione, dai loro un riconoscimento valido di quello che fanno bene e di quello che potrebbero fare meglio, sii un esempio costante di comportamento. CHIEDITI: come puoi farli crescere? Il tuo compito risiede nel servizio agli altri e nel dedicarti a loro. È più importante lasciare un’impronta attraverso il loro apprendimento che cercare di essere popolare.

  • Orchestra la sinfonia: sii un modello per gli altri.

Una sinfonia è un insieme di elementi che si legano molto bene tra loro e il cui risultato è un’opera d’arte, un qualcosa che emozione chi ascolta, chi osserva, chi guarda. Per produrre una sinfonia, ci vuole un’orchestra; un’orchestra è uno spazio, per suonatori e cantanti, che quando funziona all’unisono, armonicamente, eleva “l’intelligenza collettiva” e offre un risultato spettacolare. Senza la persona che dirige l’orchestra, quest’ambizione è impossibile. CHIEDITI: come faccio a elevare “l’intelligenza collettiva” dei miei uomini? È questione di riflettere, aver metodo, fare pratica. Come disse Peter Drucker: “Le organizzazioni del futuro saranno, come università, come ospedali, come orchestre sinfoniche”.

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