In un panorama economico e sociale completamente trasformato il digitale si integra sempre più con tutti i processi aziendali, compreso il recruiting.
Oggi, grazie allo sviluppo di determinate tecnologie, molte organizzazioni hanno gradualmente modificato il loro modo di fare reclutamento adeguandosi ai rapidi cambiamenti digitali.
La gestione delle risorse umane ha infatti subìto importanti modifiche per ciò che riguarda i suoi processi tipici, ponendo maggiore enfasi sugli strumenti digitali e sviluppando il fenomeno che è conosciuto come e-recruitment.
L’e-recruitment si diffuse nei primi anni ’90 negli Stati Uniti d’America, mentre in Italia lo sviluppo è risultato molto più lento. Le prime forme di reclutamento on line consistevano nell’utilizzo della Job Board, una bacheca virtuale dove era possibile pubblicare annunci per chi cercava lavoro. Oggi i processi di assunzione sono più veloci, più competitivi, più sociali e non limitati alla singola località geografica.
La digitalizzazione del processo di recruiting, per quanto già in evoluzione, ha trovato la sua piena sperimentazione e consacrazione nel periodo del lockdown permettendo ai recruiter, tramite il ricorso ai video-colloqui, di superare i limiti imposti dai confini territoriali e di rendere più flessibili le tempistiche di selezione, continuando l’attività senza grandi difficoltà. Non bisogna però dimenticare che la modalità in presenza rimane oggi per molti quella preferita, poiché considerata più autentica e “naturale”.
È ancora presto per comprendere in modo definitivo l’impatto di questi cambiamenti sul mondo del lavoro e dell’ingegneria delle risorse umane. Al momento possiamo dire che, sebbene le aziende abbiano puntato su tecnologia e formazione per rispondere all’emergenza, i risultati ottenuti vanno ben oltre.
Anche Sphera Group si è adattata alla nuova situazione: prima del rischio del contagio, i colloqui in presenza venivano prediletti con lo scopo di costruire rapporti di fiducia. Ma in fondo la fiducia è immateriale, passa anche attraverso uno schermo, basta servirsi di giusti strumenti ed usare il corretto approccio. Continuiamo la selezione del personale qualificato per le aziende clienti, ma trasformiamo il processo.
Quella piccola “e” davanti a “recruitment” non solo ribadisce la forma digitale, ma consiste in una vera e propria rivoluzione, in quanto elimina ogni distanza chilometrica, ogni limite territoriale, ogni confine statale.
È una libertà assoluta che permette di superare ogni barriera e diventare immediatamente globale. Per chi si occupa di talent acquisition e quindi di intercettare talenti nel mercato del lavoro, i requisiti dell’immediatezza, della globalità, della velocità e della pluralità sono considerati virtù di estrema qualità. Permettono a chi fa selezione di rintracciare candidati “fuori territorio” ed accorciare l’intero iter di selezione.
La stessa presentazione dei candidati idonei al cliente subisce una netta riduzione in termini tempistici: attraverso l’uso di video-call diventa più facile del previsto e in un’unica finestra digitale potranno confrontarsi il cliente casertano, il candidato torinese e il selezionatore bolognese. Per non parlare della quasi ubiquità che permette la digitalizzazione. Non sarà possibile essere presente in ogni luogo, ma senz’altro essere presente in ogni dove.
Però per raggiungere l’immenso bisogna conoscere bene gli strumenti che lo permettono e la digital transformation diventa anche people transformation.
Sphera e l’ufficio Risorse Umane devono e vogliono porre particolare attenzione alla componente “persona”. È nostro interesse che tutti i candidati con cui andiamo ad interfacciarci conoscano la piattaforma del colloquio, sappiano accedervi e utilizzarne tutte le proprietà. È importante avere un confronto pre-colloquio che possa assicurare la correttezza dello stesso, nel quale è necessario chiarire i termini di accesso e il giusto account per il log-in.
Inoltre lo scontro con l’imperfezione, sia umana che digitale, appare inevitabile. Problemi di connessione, blocco del laptop, audio e video di scarsa qualità sono all’ordine del giorno. Spesso ci si trova di fronte a voci provenienti da finestre oscure slegate da volti precisi, o viceversa volti senza voce.
Nasce così l’esigenza di una maggiore solidità, di impegno e di responsabilità; più comunicazione, collaborazione e supporto reciproco ma anche più solidarietà, vicinanza ed empatia. Una serie di conquiste per il mondo del lavoro e per quello HR che sicuramente porteranno novità negli scenari futuri.